Anno XVII N. 73 Marzo 1995
Stefano Serpenti
Una legge regionale, che si avvale di finanziamenti della CEE, potrebbe consentire il recupero del complesso. Nel triennio 91-93 dei circa settanta miliardi assegnati dalla CEE alla Puglia ne sono stati utilizzati solo dieci.
Il patrimonio costituito dai Beni Ambientali comprende tutte quelle zone corografiche o costituite da paesaggi naturali o trasformate dall’opera dell’uomo; in quest’ultimo caso, esse presentano particolare pregio peri loro valori di civiltà. Si tratta in generale di zone che esprimono sia aspetti di ordine paesistico, come le aree naturali, definibili per singolarità geologica e caratteristiche del suolo, sia aspetti di valore ecologico, come i territori in cui si manifestano tipiche e singolari simbiosi floro-faunistiche. Tra gli aspetti geologici che caratterizzano il territorio della Regione Puglia si riscontrano i depositi continentali ed alluvionali, presenti in numerose zone del Tavoliere e della provincia di Bari, che, in alcuni casi, sono ubicati su lembi terrazzati e negli alvei, lungo solchi erosivi che attraversano, orientati all’incirca da sud a nord, perpendicolarmente alla linea di costa, parti del territorio. I solchi erosivi costituiscono l’idrografia superficiale della regione, tra cui annoveriamo quelli delle Murge, le cosiddette “Lame”, dovute principalmente all’azione delle acque di antichi torrenti che hanno inciso sia il calcare duro che i tufi; ricordiamo, a tale proposito, alcune mappe della Terra di Bari del ‘600 e 700 ove vengono segnalati fiumi di breve corso che sboccano nell’Adriatico, di cui rimane il ricordo nei toponimi di alcune Lame. I depositi alluvionali nelle lame risalgono al Pleistocene superiore ed all’Olocene, i due periodi dell’era quaternaria caratterizzati il primo dalle Glaciazioni ed il secondo dalla Postglaciazione.
Oggi questi torrenti sono per lo più completamente asciutti e solo alcuni si ingrossano in occasione di forti precipitazioni stagionali. Un altro oggetto, strettamente legato ad episodi di particolare natura geologica, è il rapporto con l’habitat dell’uomo e la distribuzione degli insediamenti sul territorio. E’ noto come le popolazioni si siano stabilite, in quegli ambienti favorevoli all’antropizzazione, soprattutto dove le acque, meno profonde, erano meglio utilizzabili per usi plurimi, e dove di sviluppava maggiormente l’attività prevalente della coltura dei campi. Le Lame, privilegiate per la fertilità delle terre rosse, hanno rappresentato quelle vie naturali delle acque che costituiscono il primo richiamo per gli insediamenti umani più antichi; l’humus dei depositi alluvionali sul loro fondo rendeva i terreni particolarmente fertili, e le spalle della Lame, costituite, in alcuni tratti del loro corso, da depositi tufacei, offrivano all’uomo luoghi idonei per iniziare lo scavo di ambienti rupestri.
Questo rapporto tra ambito naturale particolarmente favorevole delle Lame e presenza dell’uomo ha contribuito alla formazione di un unico ambiente dove gli elementi che lo costituiscono, quali rocce, suolo, acque, vegetazione, fattori climatici e gli interventi realizzati dall’uomo, hanno trovato una stretta correlazione ed un rapporto di interdipendenza.
Il territorio della Provincia di Bari è attraversato da numerose Lame, che si sviluppano dalle alture della Murgia verso la costa, dove sfociano a mare. Esse hanno origine sulla Murgia alta ed attraversano l’intera serie di scarpate e dei sottostanti ripiani, arrivando al mare.
Hanno caratteristiche ed aspetti tra loro comuni: sono, in prevalenza, diretti a Nord nordest, ma presentano, almeno le più estese, lunghi tratti diretti da Est a Ovest, che corrono in depressioni vallive, presentando, lungo il loro corso, brusche variazioni di direzione anse irregolari. Le più importanti risultano nettamente incise e presentano un fondo piatto, con fianchi mediamente, e solo a tratti fortemente, inclinati. I solchi sono in genere asciutti e solo in casi di copiose precipitazioni, convogliano, per brevi periodi, naturali quantità d’acqua.
Tra le più estese ed importanti Lame del territorio della Provincia di Bari possiamo citare la lama “Lamasinata” che, in direzione Nord-Sud, discende dalle Murge e sfocia al mare nel territorio di Bari, in località S. Girolamo, con un ultimo tratto rettificato ed arginato, per prevenire possibili allagamenti della città in occasione di piene eccezionali.
La lama “Lamasinata” attraversa i territori di Palo del Colle, Bitetto e Modugno ed è caratterizzato da numerosi insediamenti antichi, sia monumentali e rupestri che ambientali e naturalistici. Sul percorso tra Modugno e Bari ritroviamo gli importanti insediamenti rupestri ed ipogei di Santa Maria delle Grotte e di Santa Caterina, ruderi del Castello e del casale di Balsignano, con le chiese di San Felice e Santa Maria di Costantinopoli, nei territori di Modugno, e gli insediamenti di Villa Costantino e Masseria Madia Diana. I caratteri storici ed ambientali di tale ambito territoriale sono stati, più volte e da tempo, rilevati e descritti; pochi, invece, i programmi e le iniziative per avviare una azione capace di salvaguardare e valorizzare le peculiarità e le preesistenze di tale importante sistema ambientale. La Regione Puglia, in sede di redazione del “Programma Operativo Plurifondo – P.O.P. 91/93”, attuativo del Quadro Comunitario di Sostegno della C.E.E., ha previsto un intervento per la realizzazione di un Parco Urbano in località “Madonna della Grotta” collocato lungo l’alveo naturale della lama “Lamasinata”. Tale intervento costituisce l’avvio di un programma che, all’interno del complesso delle “Lame”del territorio di Bari, mirerà alla realizzazione di aree naturali e peculiari sotto il profilo paesistico, naturalistico e storico. Si è in presenza, infatti, nella richiamata località di un ecosistema fortemente caratterizzato sotto il profilo geo-morfologico e naturalistico dove, tuttora, si conservano i connotati di un habitat naturale con vegetazione spontanea arbustiva ed arborea e resti di antichi insediamenti umani, sorti lungo le sponde della Lama per la presenza di corsi fluviali, di cui oggi restano significative tracce.
II Tratto della lama “Lamasinata”, ubicata tra il centro urbano e la Zona Industriale ed Artigianale, dovrà costituire, così, una infrastruttura ambientale e culturale, dando luogo ad un sistema del verde pubblico con funzioni di filtro e riequilibrio dell’intera struttura urbana.
L’intervento, riguardante il tratto che va dal complesso della Madonna della Grotta verso Bari e completamente finanziato dalla C.E.E. con un importo di circa 10 miliardi, persegue i seguenti obiettivi: tutela e salvaguardia di beni ambientali; recupero del patrimonio storico-ambientale; riqualificazione della vivibilità urbana.
Le opere comprese nel progetto, già appaltato, riguardano:
bonifica del corpo della ex discarica di Bari, ubicata all’interno della Lama, con captazione, recupero e utilizzazione del biogas;
- risanamento del sito con opere di consolidamento;
- opere di regimentazione acqua di scorrimento;
- recupero ambientale e paesaggistico della discarica;
- ricostruzione della vegetazione;
- ripristino di antichi tratturi e grotte;
- realizzazione di fasce verdi di protezione, attrezzate con percorsi pedonali e ciclabili c zone di sosta e riposo;
- zona per sviluppo delle attività floro-vivaistiche;
- zona tecnologica didattico-applicativa sulle energie alternative e rinnovabili.
Questo intervento, del quale sono state riconosciute la validità e l’opportunità e già in fase di realizzazione da parte della Comunità Europea, si riferisce, come si è detto, al triennio ’93-’95.
Recentemente la Regione Puglia ha elaborato il nuovo “Programma Regionale”, anch’esso finanziato dalla Comunità Europea (P.O.P. ’94-’98), che è stato già approvato nelle sue linee strategiche d’intervento nei settori dei “Beni Culturali” e della “Bonifica siti degradati”, che offre nuove possibilità di finanziamento alle Amministrazioni Locali per la realizzazione di interventi nei settori suddetti. Ebbene, il P.O.P. ’94-’98 potrebbe certamente contemplare una proposta per il comprensorio di Balsignano, in territorio di Modugno, con la finalità di recuperare sia il relativo complesso Monumentale ed Archeologico sia un ampio tratto della lama “Lamasinata” con la bonifica della ex discarica di r.s.u. ormai dismessa, in contrada “La Pigna”. Le possibilità che un tale intervento possa entrare nel P.O.P. ’94-’98 sono altissime sia per l’importanza nazionale ed internazionale del complesso di Balsignano, sia per la continuità che si stabilirebbe con l’intervento già in fase di realizzazione presso il complesso della “Madonna della Grotta”, poiché riguarderebbe un altro tratto della lama “Lamasinata”.
I criteri, le procedure e le modalità di accesso sono regolati e stabiliti da apposita legge regionale, già approvata, e prevedono che le proposte da formulare siano trasmesse, per tempo, alla Regione, corredate dalla necessaria documentazione tecnico-amministrativa, indispensabile per la valutazione e dimostrazione delle principali caratteristiche progettuali, economiche ed occupazionali della proposta. Tale opportunità non può essere disattesa da chi ha il compito di amministrare il territorio e, soprattutto, da chi ha a cuore la conservazione e la tutela del nostro patrimonio, tenuto conto della concreta possibilità di ottenere, di nuovo, un consenso ed una approvazione, da parte della C.E.E., per una iniziativa di indubbio valore e di grande rilevanza per lo sviluppo del territorio.
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