L’ iniziativa dell’Amministrazione Comunale non valorizza le potenzialità del nostro “Oro di Balsignano”
Anno XL N. 169 Novembre 2018
Raffaele Macina
Quando l’anno scorso abbiamo sentito parlare dell’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di utilizzare gli ulivi del fondo di Balsignano per produrre in proprio dell’olio extravergine» il pensiero non poteva non andare al progetto elaborato da noi di «Nuovi Orientamenti» per la valorizzazione del casale, all’interno del quale proprio la questione dell’olio rivestiva una particolare importanza. Le differenze» però» con quanto è stato fatto dall’Amministrazione in carica» che probabilmente sarà replicato quest’anno» sono notevoli.
Il nostro progetto prevedeva la richiesta del marchio di Denominazione di Origine Protetta «Olio di Balsignano» che avrebbe dovuta estendersi almeno alla produzione dell’intero territorio comunale, Ovviamente» secondo la legislazione in vigore» la possibilità per un produttore di utilizzare il marchio sarebbe stata determinata dal rispetto di alcune norme» finalizzate ad una coltivazione omogenea» che per la verità è in buona parte già realizzata dal nostri contadini; stessa varietà di cultivar (specie di oliva); modalità simili di potatura» di concimazione» di raccolta; utilizzazione degli stessi antiparassitari; stessa tecnica di molitura delle olive.
Il nostro progetto prevedeva anche una campagna informativa verso i “Modugnesi” di Toronto e del Canada» che sarebbero stati invitati ad adottare un ulivo “a marchio Balsignano”» per poi poter ricevere direttamente nelle loro case il suo olio.
Ad un progetto di questo genere» che ha bisogno di essere realizzato gradualmente negli anni» penso che dovrebbe essere interessato il Comune» per gli indiscutibili vantaggi che apporterebbe al marketing territoriale e all’agricoltura locale. Ma, com’è noto, dal 2013 non siamo stati mai interpellati dal Comune di Modugno» per cui anche il nostro progetto sull’olio di Balsignano è rimasto soltanto in qual- che scritto e nelle nostre teste. Né migliore fortuna ha avuto l’interessante dibattito che c’è stato nel 2016 all’interno del consiglio di amministrazione dell’Oleificio cooperativo di Modugno» che si concluse con la ideazione e la registrazione dell’originale marchio» qui riproposto» dell’Oro di Balsignano» quale potrebbe realmente essere l’olio delle contrade dell’antico casale e dell’intero territorio comunale. Io penso cheli Sindaco e l’intera Amministrazione Comunale dovrebbero rivedere le loro posizioni sull’olio e sulla valorizzazione del nostro casale medievale e dovrebbero avvertire l’esigenza di confrontarsi con quelle realtà della città» impegnate sul campo» che forse potrebbero suggerire qualche valida proposta. Se sull’olio di Balsignano si è partiti cesti un progetto circoscritto» che» peraltro» mette il Comune in competizione cesti i produttori modugnesi, per i quali non è focile vendere il loro prodotto» niente impedisce di arricchire questo primo passo di una visione più ampia e più articolata. Il Sindaco» quando ricopriva la carica di deputato della sinistra locale» era fermamente convinto che Balsignano non potesse essere gestito solo da un assessorato e che nel caso qualcuno avesse avuto una intenzione del genere» meglio sarebbe stato non fare nulla e lasciarlo lì nel suo degrado. Ecco, almeno su Balsignano, io mi permetto di invitare l’amico Magrone a ritornare alle sue origini e ad abbandonare una certa ottica di ostracismo, alla quale, spesso, si abbandona.
Le potenzialità del nostro casale medievale sono tante e richiedono sia il coinvolgimento di tante realtà associative sia una sua conduzione autonoma, che, coordinata dal Comune, non sia schiava dei tempi, della procedura e del capricci della burocrazia
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