“Ciao Cristina, se tuo padre organizza una visita al sito di Balsignano avvisaci, così veniamo. Ho visto su Facebook che lui ha curato la sua riscoperta” (messaggio a Cristina Macina del 27 novembre 2016.).

Anno XXXIX N. 165 Luglio 2017
Gabriella Case

Un messaggio ad una cara collega e amica. Avevo visto al Tg3 regionale un servizio sulla riapertura del sito di Balsignano, di cui non sapevo assolutamente niente. Però quella cupola del Tg3 io l’avevo già vista da qualche parte… Illuminazione! E sul profilo del padre di Cristina, il professor Raffaele Macina. Di qui il messaggio all’amica, la sua attivazione presso il papà e l’aggregazione di una simpatica ed eterogenea comitiva di amici, conoscenti, grandi e piccini che alle 10,10 di una domenica di dicembre bellissima, tersa, calda, si sono radunati attorno al professor Macina per essere guidati da lui nella scoperta e nella esplorazione di questo gioiello della storia di Modugno e della Puglia. Senza nessuna retorica, il professor Macina ha saputo guidarci ad attraversare le mura fortificate di questo insediamento, ci ha spiegato gli aspetti architettonici della fantastica chiesa di San Felice, collegandoli e inserendoli nella dimensione spirituale, storica, filosofica dell’epoca di costruzione. Con fare da “maestro” ha saputo interessare i molti bambini e ragazzi presenti. La vergine e martire Lucia, con gli occhi nella brocca rappresentata nell’affresco realizzato con la tecnica della scuola di Simone Martini, è diventata, per qualche istante, la protagonista di un piccolo “horror movie”, che ha attratto la fantasia dei ragazzi, così come la mano nella chiave di volta di San Felice è stata al centro di una riflessione molto articolata e dettagliata. Alla fine siamo entrati tutti nella corte del Castello, e la comitiva si era nel frattempo arricchita di persone che sono state attratte dalla narrazione del professor Macina e lo hanno seguito fino in fondo. Alle 13 si è conclusa la visita. Eravamo stanchi, e qualcuno anche un po’ affamato, ma eravamo realmente sazi di queste bellezze. Balsignano recuperata è sicuramente una gioia per tutti, ma sicuramente per il professor Macina è qualcosa di più. E lo ha dimostrato perché ci ha trasmesso tutta la sua passione per il singolo aspetto di ogni pietra e per il suo complesso. Una passione per questo sito che egli ci ha detto essere nata nella sua adolescenza, il tempo delle passioni e delle scelte di vita, che lo ha accompagnato e che ha assunto via via una dimensione di maggiore profondità. Alla fine di questa visita alcune mie riflessioni. Conservare, ricordare, recuperare, osservare, trasmettere sono verbi che ogni cittadino deve sempre coniugare. Solo la tenacia di determinate persone ci consente ancora di ammirare questa bellezza recuperata e che altrimenti sarebbe rimasta solo un cumulo di pietre. Camminare insieme con le diverse generazioni. In questa visita c’erano bambini, genitori, nonni. È bello che le occasioni culturali, nel senso più autentico del termine, siano vissute da tutti, insieme, senza creare la ghettizzazione delle attività per piccoli e quelle per anziani. La bellezza e la sua scoperta sono assolutamente intergenerazionali.
La bellezza e la competenza sono centripete. Molti amici di Cristina hanno aderito all’iniziativa per la bellezza del sito e per la competenza del professor Macina. La nostra Puglia è piena di bellezza e ci auguriamo che si riempia di competenze che riescano a illustrare adeguatamente quella bellezza. Anche in termini di occupazione e sviluppo del territorio.
Coltivare l’amicizia. Sono felice e anche un po’ orgogliosa che tutta questa bella giornata sia partita da un SMS che ho mandato ad un’amica. Insieme è possibile rendere più bella e felice una giornata. Condividere la bellezza è ancora più bello che viverla da soli.