XXIX N.128,129 Agosto 2007
Raffaele Macina
Non so se per Balsignano ora si siano aperte davvero nuove prospettive. Certo, il successo della notte di San Giovanni è stato straordinario: oltre duemila persone, secondo il comandante Nicola Delzotti, hanno risposto al nostro appello, partecipando – i bambini in particolare – con interesse ed attenzione alle diverse iniziative previste dal programma; un successo che ha rimotivato tutti e ha rimotivato anche me, che da qualche tempo guardo a Balsignano con realismo e dunque con punte di inevitabile scetticismo.
Ed in effetti, non si può essere presi dallo scetticismo e, talvolta, anche dallo sconforto, se si considera che in quasi 30 anni di impegno su Balsignano i risultati non sono stati all’altezza delle energie spese.
Sì, è vero, nel 1999 la giunta Bonasia acquisì il Casale al patrimonio del Comune e nel 2005 la giunta Rana assicurò il primo consistente finanziamento comunale per interventi di restauro. Ma si è trattato di provvedimenti isolati, e se la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio non avesse assicurato finanziamenti continui, Balsignano non si presenterebbe oggi diversamente da come si presentava una trentina di anni fa.
Insomma, non c’è stata e forse non c’è ancora una programmazione pluriennale finalizzata all’obiettivo finale di rendere fruibile l’intero complesso. Una programmazione vera, grazie alla quale poter accedere anche ai finanziamenti europei, che sono stati e sono assai consistenti. Quando penso che il Comune di Bitonto, per fare solo un esempio, ha ottenuto negli anni passati copiosi finanziamenti europei anche per beni culturali meno importanti di Balsignano, allora non posso non guardare con scetticismo alla nostra situazione.
Ma c’è un’altra considerazione che ha il suo peso: gli esponenti della politica cittadina non riescono a stabilire intorno ai grandi problemi della città rapporti con autorità politico-amministrative di rilievo regionale o nazionale e, quindi, ad ottenere il loro coinvolgimento per la soluzione di un problema di particolare rilevanza; insomma, i nostri politici sono “forti” a Modugno. ma deboli e talvolta impotenti al di fuori del perimetro urbano.
E invece proprio su Balsignano sarebbe possibile ottenere un coinvolgimento di autorevoli esponenti regionali e nazionali di entrambi gli schieramenti politici: del resto, si tratta dell’unico casale medievale fortificato presente in Italia, la cui ricchezza archeologica e architettonica è tale da poter consentire la ricostruzione storica dell’intero quadro dei casali medievali.
Molti dei cittadini giunti a Balsignano il 23 giugno, che rimanevano incantati nell’osservare il portale, la navata e la cupola della chiesa di San Felice, ci hanno invitato a rivolgere un appello a tutti gli amministratori e a tutti i consiglieri comunali, che qui ripropongo quasi alla lettera: cercate di partecipare a queste iniziative (molti di voi, pur essendo invitati, le disertano sistematicamente), perché potrete constatare dal vivo il fascino di un complesso che ancor oggi parla di storia e di arte; ma, soprattutto, cercate di individuare tutti insieme quella programmazione di interventi e di finanziamenti che potrebbe assicurare ai cittadini la piena utilizzazione di Balsignano.
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